Brano: [...], stando la... Dio mio, abbi pietà. Invecchio davvero e inseguo i fantasmi. E' quasi completa questa relazione. Quanto male mi ha procurato la cena di ieri sera. E' quasi completa questa relazione a, ripeteva sommesso, mentre, riprendendo a lavorare perché sollecitato lall'idea dell'ufficio, gli veniva fatto di decidere e come subcoscientemente che la pagina da ricopiare non l'avrebbe rifatta e, così ad un tratto, che avrebbe comperato un regalo ad Enzo; sebbene questi in quel momento gli apparisse molto brutto per gli orecchi a ventola.
Ritornato al lavoro intanto, e riuscendo a godere del tepore dell'ambiente, aveva preso a sentire contro la sofferenza che non lo abbandonava una sorta di soddisfazione simile al filo del ragno, che ora pare stare ora no nell'ondeggiare alla luce del sole. Infatti, men tre nella stanza il solicello, superata la poltrona, aveva raggiunto la coperta a scacchi del letto e con la sua luce dava un pugno in volto al cardinale dipinto in rosso, avvedutosi di essere per terminare il rapporto, non aveva mancato di p[...]
[...]si era avvicinato all'armadio; e, apertolo, trattone il cappotto e il cappello, cercatovi invano il bastone, aveva preso a specchiarsi, disponendo involontariamente uno degli specchi del mo bile in maniera che vi si rifletteva il lampadario con la forma di lanterna. E intanto, proprio la forma del lampadario, che pendeva dal soffitto segnato di curve e linee completava e per così dire realizzava interamente il pensiero che gli procurava piacere: Ad Enzo avrebbe regalato una lanterna magica. Soccorso da tanto suggerimento, dopo la inspiegabile decisione di comperare un regalo al bambino, aveva superato il portone, che si apriva tra la fabbrica di bambole e
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l'altra di un antiquario; si era avviato per la strada, turbato da un sentimento come di chi scoperto in una propria debolezza. Infatti, nel volgere lo sguardo verso la vetrina, dell'antiquario vi aveva scoperto il bastone dimenticato nella via la sera innanzi; e, rammentando di essere stato ubbriaco, gli era parso doversi profondamente vergognare, tanto più che attribuiva[...]
[...]un fianco dell'edificio stesso, subito dopo un cancelletto di legno, era interamente riuscito a fare prevalere nel suo cuore quei sentimenti che parevano interrompere come un discorso interiore. Si che, ostentando indifferenza contro l'ansia di qualche madre in attesa, nel percorrere il marciapiede si era lasciato occupare dalla necessità di porre freno non solo alla sua ansia, ma anche all'emozione dovuta al pensiero di dovere offrire il regalo ad Enzo.
Essendo infatti i loro rapporti come di due estranei, di cui l'uno
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ha timore per l'altro e l'altro sente indifferenza o fastidio per l'uno, doveva del tutto giustificarsi umanamente e moralmente l'atteggiamento di Michele; il quale, sebbene occupato dai nuovi sentimenti, pure sentiva imporsi la figura di un cieco che, dirimpetto alla scuola, con voce roca e pietosa pregava ed elemosinava. Riconosciuto nell'uomo il cieco della notte innanzi, aveva meglio riveduto, alla luce del solicello che riscaldava, lui seduto su un mattone, e, con i grossi scarponi militari, quel volto[...]
[...]co, aveva preso ad essere soggiogato da un turbamento che, col pretesto di quella situazione, si era palesato con la violenza di una verità rivelata da fortuite circostanze. E tutti quei motivi dolorosi, che più volte propostisi nell'animo più volte ne erano stati scacciati, ora affollandosi si realizzavano dentro di lui con una forza che non lasciava prevedere eventuali distrazioni. E la ragione che lo aveva indotto a volere comperare un regalo ad Enzo, e il pensiero che gli aveva dato una stretta al cuore, quando si era interrogato sulla possibilità di riassumere una vita in pochi momenti, parevano avere ripreso un discorso, iniziatosi in lui allora che la scossa morale per la conclusione del discorso dell'amico lo aveva veduto sussultare. Realizzandosi in quel momento la sua coscienza o anima, come una creatura che improvvisamente balza e si rivela nel ventre della madre, era caduto in quello stato morale che, soverchiando la persona lità fisica e attuando le esigenze dello spirito, intuiva nei momenti dolorosi le diverse facce di un mede[...]